Canevino e la storia di San Colombano

Già nel 929 d.c. si parla della chiesa di Canevino in occasione della traslazione delle spoglie di San Colombano da Bobbio a Pavia, per indurre i signorotti locali a restituire le terre usurpate al monastero di Bobbio. Durante il tragitto a Canevino avvenne l’unico miracolo documentato compiuto da San Colombano post-mortem: un bambino nato muto riacquistò la parola.

Tra le dolci colline coperte di vigneti dell’Oltrepò Pavese, sulla cima di un colle, c’è il piccolo borgo di Canevino, paese di centoventi abitanti che sorge nei pressi delle sorgenti dei torrenti Versa e Scuropasso. Il piccolo borgo risale ad un paio di secoli prima dell’anno 1000; un gruppo di casupole appartenenti all’Abbazia di Bobbio, che successivamente vennero cedute a quella di Pavia. In epoca medievale, la strada che collegava Bobbio a Pavia passando per Canevino, trovandosi in altura, rappresentava un’alternativa a quella di fondovalle, più agevole ma meno sicura, per sfuggire alle insidie rappresentate da briganti e malviventi; non di rado monaci e pellegrini preferivano utilizzare questo percorso,più lento e faticoso, ma più sicuro.

Era la Via di San Colombano, il collegamento con Pavia e con le strade per la Francia, che si affermò come il percorso più importante fra quelli che attraversavano l’Oltrepò Pavese fino al capoluogo.

Erano anni di compravendita dei vari feudi tra le tante signorie e potentati e Canevino seguì la stessa sorte di tanti altri territori, fino al termine dell’età feudale ed al successivo ingresso tra le proprietà di casa Savoia e poi nel Regno d’Italia, tra l’altro più volte soppresso e ricostruito come sede comunale. La quattrocentesca chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta, di probabile più antica origine romana, si erge su un rilievo, raggiungibile con una scalinata di 133 gradini sui quali furono trasportate nel 929 le spoglie di San Colombano in transito da Bobbio a Pavia.

La Chiesa di Canevino fu sicuramente una delle prime chiese cristiane dell’Oltrepò Pavese; la quiete e la solitudine del luogo sono gli stessi da più di 1.000 anni; qui si può riscoprire la dimensione più “intima” e profonda della religiosità. II luogo è molto suggestivo: la vista spazia a 360°, dal Penice ai Colli Piacentini e fino alle Alpi; alcuni reperti indicano chiaramente che il luogo era già sacro in epoca pagana, come le antiche sepolture ritrovate e la lapide funeraria di epoca romana murata su un fianco della chiesa. La suggestione e la bellezza dei luoghi che circondano il borgo ha dato il via ad un nuovo modo di vivere la natura, recuperando anche parte del medioevale percorso di San Colombano, incrociando appunto il Ristorante Paradiso.

Fonte: Mondo del Gusto
Link utili: Comune di CanevinoVia degli Abati